venerdì 22 maggio 2020



Ricordi? Prima che qualcosa si rompesse c'eri tu... Una bambina che stava bene con tutti, un bambino che aveva sempre voglia di cercare i compagni per giocare. C'eri tu che non sapevi cosa volesse dire sentirsi fuori posto, che avevi fiducia e pensavi che tutti sono uguali e hanno bisogno di un amico, proprio tutti allo stesso modo: quelli allegri e quelli che se ne stanno sempre un po' da una parte, quelli che hanno una famiglia felice e quelli che invece a casa se la passano male, e preferirebbero stare altrove.
Per te nessuno era sbagliato, e nemmeno tu ti sentivi così. Sapevi ascoltare, ma ti piaceva anche scherzare e non ti facevi mai problemi ad avvicinare qualcuno... E a volte ti trovavi meglio proprio con chi, dagli altri, era tenuto un po' a distanza.

...Poi i "grandi" hanno iniziato a dirti che così non andava bene, che li stavi facendo preoccupare; che non era questo che si aspettavano da te, e che certe amicizie era meglio non averle. Che rischiavi di finire chissà come... Tu, a cui dicevano sempre che il tuo bello era proprio che sapevi andare incontro a tutti i tipi di persone, che non avevi filtri.
E in effetti, dato che ti fidavi davvero di quello che gli altri dicevano, specialmente i tuoi genitori, hai iniziato a pensare che probabilmente era così: eri sbagliata, eri sbagliato... Tu. Quello che facevi non andava bene: qualcuno avrebbe potuto portarti sulla cattiva strada, o approfittarsi di te...

Eppure volevi solo stare con gli altri. Volevi semplicemente essere ciò che eri, non certamente metterti nei guai. Ma hai cominciato a startene un po' più per conto tuo, per sicurezza... E ad aspettare che fosse sempre qualcun altro a cercare te. E quando non succedeva ci restavi ancora più male, e ti dicevi che forse davvero, allora, avevi qualcosa che non andava, che non eri come gli altri, che solo pochissime persone potevano capire come ti sentivi. E quel pensiero te lo sei portato dietro, fino ad oggi. Come un peso sulla schiena, che spesso ti rende triste.

Ma ricorda che eri tu quella bambina, quel bambino che stava sempre bene con gli altri, che sapeva trovare in ciascuno qualcosa di bello... Parlale, parlagli e diglielo, che non faceva niente di sbagliato, e che forse a volte il problema è che gli adulti si preoccupano troppo, e non sanno più vedere certe cose. Non sanno più riconoscere l'amicizia, e hanno paura di chi è un po' diverso.

Abbraccia quella bambina, quel bambino... E digli che va bene così com'è, che può scegliere, che può fidarsi, che può provare e magari anche correre dei rischi, che può giocare ed essere come desidera... Che può farlo anche oggi, come faceva allora, e non c'è proprio niente di sbagliato in questo.


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