Utilizziamo
spesso il termine "depressione", talvolta anche in modo improprio:
magari perché ci sentiamo "un po' giù", oppure perché durante la
nostra giornata abbiamo avuto qualche delusione, o ancora perché il pensiero di
rientrare al lavoro alla fine delle vacanze ci rattrista. In queste situazioni,
però, stiamo effettivamente descrivendo non già la depressione, ma la tristezza
legata ad un evento specifico che valutiamo come spiacevole.
La depressione vera e propria è invece una condizione
clinica contraddistinta da caratteristiche ben precise:
-l'incapacità
di provare piacere in ciò che si fa (anedonia); la persona
sente che tutto è perlopiù inutile e senza scopo, sperimenta un senso di
indifferenza per cose che precedentemente destavano il suo interesse;
-la
mancanza di energia, per cui svegliarsi la mattina ed affrontare la giornata,
le normali incombenze quotidiane richiede una quantità di risorse che non si
sente di avere, al prezzo di un'enorme fatica; questo comporta ripercussioni
sia nel lavoro che nello studio, spesso con un notevole calo nel rendimento.
Nei casi più gravi, anche alzarsi dal letto la mattina diventa pressoché
impossibile;
-il
senso di colpa, l'autosvalutazione, l'avere delle aspettative negative su di
sé, sugli altri e sul proprio futuro;
-i
disturbi del sonno (tipicamente, insonnia con risveglio precoce oppure
ipersonnia), le alterazioni dell'appetito (che può diminuire o scomparire, con
tendenza a perdere peso in maniera significativa oppure, al contrario, può
aumentare portando a mangiare in maniera eccessiva), il rallentamento
psicomotorio.
Talvolta però la depressione si esprime tramite segnali
diversi da quelli "classici", o in forma mascherata:
-con
disturbi che non vengono avvertiti a livello psicologico (non si percepisce di
"sentirsi giù"), ma si esprimono attraverso il corpo, anche quando
non è possibile rintracciare un'origine di tipo organico, ad esempio:
stanchezza e/o doloretti avvertiti in zone diverse (frequentemente alle
gambe), mal di testa, difficoltà digestive ecc.;
-con
manifestazioni d'ansia, che si accompagnano a quelle più caratteristiche della
depressione (abbassamento del tono dell'umore, apatia, anche irritabilità in
questi casi) a comporre un quadro ansioso-depressivo. Molto spesso la persona
accusa anche difficoltà di concentrazione, insonnia, stanchezza, sensazione di
avere "la mente vuota"; tende a lamentarsi attribuendo agli altri o a
fattori esterni i propri problemi.
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