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sabato 21 dicembre 2013

La palestra dell'autostima


Laboratorio per bambini





tra i 6 e gli 11 anni




Giocare offre ai bimbi un’ampia gamma di possibilità per acquisire e consolidare le proprie  capacità cognitive, emozionali e le abilità sociali.
Le attività ludiche proposte sono strutturate con la finalità di dare ampio spazio ai giochi non competitivi, ovvero quelli in cui il gioco è divertente in quanto tale e non perché correlato ad un’eventuale vittoria.  In questa fascia d’età i bambini hanno, infatti, bisogno di sviluppare prima di tutto un adeguato livello di flessibilità, di competenza ed autoefficacia emotiva, caratteristiche che sono fortemente sollecitate proprio dalle attività di tipo non competitivo.


Attraverso questi giochi i bambini potranno sviluppare:


    -la motivazione,
    -le capacità critiche,
    -l’autonomia,
    -la fiducia,
    -l’espressione di sé,
    -l’autoaccettazione,
    -la “resilienza emotiva”,
    -la capacità di osservazione,
    -la cooperazione con il gruppo,
    -la comprensione delle regole,
    -la riduzione dell’impulsività,
    -le abilità di problem – solving,
    -la capacità di rispettare i turni e tollerare l’attesa,
    -l’abilità nel seguire istruzioni complesse






Come si svolge in pratica  l’attività?


Sebbene ognuna delle attività proposte agisca su diversi aspetti contemporaneamente, i giochi che utilizzeremo sono ricompresi in diverse categorie:

  • esercizi di preparazione
  • i sette elementi di base di una sana autostima:
1.   conoscenza di sé,
2.   il Sé e gli altri,
3.   l’accettazione di sé,
4.   l’autonomia,
5.   l’espressione di sé,
6.   la fiducia in se stessi,
7.   l’autoconsapevolezza
  •  esercizi di rilassamento e chiusura


Il gruppo, guidato dalle psicologhe, potrà essere costituito da un numero massimo di 8 bambini.




Incontro gratuito di presentazione dell'attività, rivolto ai genitori:




Sabato 11 gennaio 2014

dalle 15.30 alle 16.30

               

 
Calendario incontri:

Sabato 1 febbraio 2014
Sabato 1 marzo 2014
Sabato 29 marzo 2014
Sabato 12 aprile 2014
Sabato 24 maggio 2014

dalle 15.30 alle 17.00



Sede:

Studio di Psicologia e Psicoterapia
Via Spano, 6/5 – Torino
 

Per maggiori info e prenotazioni:

Dott.ssa Elisabetta Loi
Cell. +39 340.58.78.583


Dott.ssa Marinella Magnani
Cell. +39 349.67.99.434




martedì 19 novembre 2013

Che cos'è la valutazione neuropsicologica?



La valutazione neuropsicologica consiste in un'indagine diagnostica, non invasiva, che lo psicologo conduce attraverso il colloquio (con il soggetto interessato e talvolta, per esempio nel caso si tratti di un anziano, anche con i familiari) e tramite l'utilizzo di test standardizzati, con l'obiettivo di descrivere e misurare le funzioni cognitive della persona:

-in seguito a lesione cerebrale,
-in presenza di particolari problematiche, legate a malattie note o di origine non definita
-in condizioni di normalità (prevenzione, familiarità per determinate patologie).

Diverse possono essere le finalità per cui la valutazione neuropsicologica viene comunemente effettuata:

-approfondimento/completamento della diagnosi neurologica,
-definizione di un profilo neuropsicologico,
-individuazione delle funzioni cognitive compromesse e di quelle  residue,
-progettazione di un training riabilitativo,
-gestione/assistenza corretta del paziente,
-valutazione dell'efficacia di un trattamento,
-ricerca scientifica,
-fini assicurativi o legali.

La valutazione neuropsicologica consente, dunque, di quantificare il livello di efficienza mentale della persona e misurare l'eventuale deterioramento (conseguente a malattie degenerative del Sistema Nervoso Centrale e/o a traumatismo, o ancora ad altre condizioni mediche), anche quando le indagini strumentali non dovessero rilevare anomalie; comprende la valutazione dell'autonomia nelle attività quotidiane, e degli aspetti emotivi e comportamentali; si rivela utile in tutti quei casi (ad es.: come complemento della valutazione medico-legale per richiesta di risarcimento in seguito ad incidente, valutazione dell'idoneità alla guida, ecc.) in cui sia necessario determinare il grado di funzionamento cognitivo (ed eventualmente l'entità di un danno acquisito) nelle diverse abilità:

-orientamento,
-attenzione,
-memoria,
-linguaggio,
-funzioni esecutive,
-prassie (movimenti finalizzati),
-gnosie (riconoscimento).

 
Due situazioni in cui è fondamentale richiedere una valutazione neuropsicologica:

1) in ottica di prevenzione, specie quando vi è una familiarità per malattie degenerative del SNC, per conoscere meglio i propri eventuali "punti deboli" e "punti di forza" sotto il profilo cognitivo (e di conseguenza per poter poi lavorare in modo specifico con l'obiettivo di compensare i primi e mantenere i secondi);

2) quando fanno la loro comparsa alcuni fenomeni come: cambiamenti nella sfera emotiva e comportamentale, smemoratezza, difficoltà a mantenere la concentrazione, ecc., per distinguere i segni fisiologici dell'invecchiamento da quelli di un processo patologico in fase di esordio.