Quando riusciamo ad inserire
uno spazio tra noi stessi e le nostre reazioni, il rapporto che abbiamo con i
nostri pensieri cambia: possiamo riuscire ad osservarli andare e venire, invece
di trattarli come fatti.
Quando ci troviamo bloccati su un
pensiero negativo, proviamo a chiederci:
La prossima volta che la tua
mente si metterà a saltare alle conclusioni, portandoti sempre più giù in una
spirale di depressione o ansia, controlla e prova a notare dove si trovava la
tua testa nel momento in cui ha formulato proprio quell'interpretazione.
Prova ad immaginare questa situazione: stai aspettando in
un corridoio, e nel frattempo la tua mente vaga attorno al pensiero di quanto
la giornata sia stata pessima e di quanto la tua vita non sembri muoversi nella
direzione che vorresti. Ad un certo punto vedi passare una tua amica ed alzi la
mano per salutarla, ma lei tira dritto guardando un punto indefinito al di là
di dove ti trovi... Ora prenditi un momento per capire cosa potrebbe essere
successo nella tua mente, prima di proseguire la lettura:
Vari pensieri possono essere sorti in connessione con emozioni
spiacevoli:
"Che
cosa avrò fatto di sbagliato?"
"Non
valgo niente"
"Lo
sapevo, non piaccio a nessuno"
"Che
diavolo ha contro di me?"
"Non
capisco, che succede?"
Proviamo adesso ad immaginare un diverso scenario iniziale: il
tuo capo ti ha appena detto che hai fatto davvero un lavoro fantastico, avrai
un aumento di stipendio ed anche una settimana di vacanza-premio. Mentre pensi
a questa magnifica notizia e la tua mente già è presa ad immaginare in quanti e
quali modi migliorerà la tua vita, ecco che vedi passare la tua amica e sollevi
la mano per dirle ciao, ma lei
continua a camminare dritta per la sua strada senza dar segno di averti visto.
Ora, cosa ti viene
in mente?
Molte persone potrebbero
avere, in questo caso, un punto di vista alternativo:
"Che
strano, forse ha qualcosa che non va"
"Mi
chiedo se stia bene"
"Forse
non mi ha visto"
"Va
sempre di fretta..."
Stesso evento, diverso
antecedente ed umore "precipitante", interpretazioni diverse.
Le conclusioni: i pensieri, semplicemente, non sono fatti,
ma eventi mentali generati dal nostro cervello ed influenzati dal nostro umore.
Nel primo caso che abbiamo esaminato, l'evento precedente ha portato l'umore ad
essere depresso e quindi a pensieri congruenti con questo tipo di umore.
La prossima volta che la tua
mente salta alle conclusioni, facendoti sperimentare ansia, rabbia o tristezza,
prova a capire dove si trovava la tua stessa mente nel momento in cui formulava
quell'interpretazione. Cos'è accaduto prima? Potrai trovare degli indizi sul
perché hai sentito proprio quell'emozione e hai avuto proprio quello specifico
pensiero, e non un altro.
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