Quella
che definiamo come procrastinazione è l'abitudine che ci porta a
rimandare le cose da fare ad un altro momento: "domani comincio la
dieta", "il giorno del mio compleanno smetto senz'altro di
fumare", "questo fine settimana metto a posto la casa da cima a
fondo", "il mese prossimo mi iscrivo in palestra"... Quante
volte abbiamo pronunciato frasi come queste? Alcuni di noi tendono a rimandare
soltanto in alcune circostanze o in determinati ambiti della loro quotidianità
(per es. nello studio, come chi aspetta gli ultimi giorni per preparare un
esame e arriva al giorno fatidico in uno stato psicofisico spesso disastroso),
altre persone invece hanno nella procrastinazione una delle loro
caratteristiche distintive, e la esprimono perciò nelle più diverse situazioni,
apparendo come incapaci di rispettare scadenze ed impegni in generale.
Non
dobbiamo però pensare che si tratti di semplice pigrizia: in realtà il
procrastinatore (in effetti è un problema che accomuna molti di noi, magari
solo in specifiche situazioni) rifugge da quello che è un confronto con se
stesso ed i propri limiti... Con le proprie insicurezze. Le ricerche hanno
portato a distinguere tra due tipologie di persone:
1)
i procrastinatori "rilassati": dedicano molte energie alle
cose che amano fare, e rimandano costantemente tutto ciò che ritengono pesante,
noioso o difficile; intraprendono molte iniziative ma, passata l'iniziale fase
di grande entusiasmo, mollano la presa e non portano a termine ciò che hanno
cominciato. Spesso queste persone ci mettono molto tempo ad individuare la loro
strada, e passano attraverso varie esperienze (che si tratti di lavoro, o di
relazioni sentimentali...) senza però arrivare ad investire totalmente nel
compimento di qualcuna di esse. La strategia vincente, per questi soggetti che
tendono sempre ad imbarcarsi in progetti che vanno oltre le loro possibilità
(perché sono troppi, o perché a tutti gli effetti sono difficilmente
realizzabili), può essere applicata su due fronti: quello dell'autodisciplina
(mi impegno in una cosa anche se non ho voglia di farlo, non me la sento ecc.)
e quello della pianificazione (invece di puntare a risultati
generici e improbabili, seleziono piccoli obiettivi realistici e agisco per
realizzarli passo passo);
2)
i procrastinatori "preoccupati": hanno una bassa soglia di
tolleranza allo stress, mancano di fiducia nelle proprie possibilità e
capacità; posseggono scarse doti organizzative e soprattutto hanno una serie di
paure e convinzioni irrazionali circa l'esito delle proprie azioni. Per queste
persone la strategia vincente è rappresentata da un lavoro finalizzato al
superamento di due grandi ostacoli: il perfezionismo e la paura
dell'insuccesso. Finché questi due aspetti continuano ad essere
presenti, infatti, l'unica via è quella di continuare a rimandare in attesa di
un momento "ideale" che generalmente non arriva mai.
Alcuni consigli per
superare la procrastinazione:
1) esercitiamo la nostra forza di volontà come se fosse un "muscolo"
da allenare: all'inizio fare ciò che non abbiamo semplicemente voglia di fare
costa molta fatica, ma via via che prendiamo l'abitudine di dedicarci comunque
alle incombenze che reputiamo "noiose", questo ci costa uno sforzo
minore;
2) stabiliamo una serie di obiettivi raggiungibili e che
richiedano un livello di impegno crescente (non possiamo aspettarci di
risolvere tutto subito);
3) impariamo a gratificarci, a premiarci con qualcosa che
ci piace ogni volta che raggiungiamo uno degli obiettivi che ci eravamo
prefissati; questo aumenterà la nostra voglia di proseguire;
4) cerchiamo di introdurre qualcosa di piacevole anche nei
compiti più noiosi, faticosi e/o sgradevoli che dobbiamo portare a termine (per
es., lavoriamo per ore tra le scartoffie ma con una musica gradevole in
sottofondo, sudiamo in palestra ma indossando una tuta nuova che ci piace...);
5) organizziamoci e stabiliamo degli orari precisi in cui
fare quelle cose che tendiamo più facilmente a rimandare utilizzando varie
scuse, per es. stirare, andare a fare la spesa, fare una camminata a passo
veloce, dedicarsi alle pulizie in casa, andare in palestra...);
6) mettiamo alla prova le nostre capacità sperimentando
attività nuove e diverse: chi tende a procrastinare infatti sembra essere
sempre in attesa di "scoprire la sua vera vocazione", ma questo non
può avvenire evitando di agire, di provare. Solo facendo
scopriamo in cosa siamo bravi e cosa ci piace davvero;
7) facciamo le cose insieme agli altri, soprattutto con
qualcuno che non abbia la tendenza a rimandare! Insieme è più facile e
piacevole dedicarsi anche alle attività che, a doverle intraprendere da soli,
ci appaiono poco allettanti o decisamente da evitare.
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